I laghi della Sila

Il complesso idrico silano è costituito da bacini di origine artificiale. Sebbene l’uomo abbia deciso di costruire in questa zona dei laghetti (a dire il vero senza pretese se non quella di approvvigionare l’hinterland di corrente elettrica) l’area è alla fine diventata una meraviglia paesaggistica, meta indiscussa di un gran numero di turisti.

Lago di Cecita

Sarà pure artificiale, ma il Lago di Cecita (il più grande tra quelli i laghi della Sila) ha comunque un suo valore paesaggistico e storico. Sebbene la sua nascita sia datata 1951, le prime testimonianze di insediamenti umani in quell’area risalgono alla notte dei tempi, addirittura al Neolitico, quando al suo posto c’erano soltanto alcune conche lacustri generate probabilmente dal vicino fiume Mucone, buone ad assicurare un discreto approvvigionamento di viveri.

Con il passare del tempo in quella zona si sono insediate popolazioni greche (testimonianza del loro passaggio è un antico santuario che sorge nelle immediate vicinanze del lago) e romane (per secoli i latini hanno colonizzato l’area per impiantare una vera e propria fabbrica della pece). Insomma, qui gli abitanti non si sono mai fatti mancare niente!

Lago Ampollino

Anche questo è uno dei laghi della Sila originatisi dall’intervento umano, ma stavolta i suoi natali vanno collocati più indietro nel tempo, addirittura al periodo compreso tra il 1916 ed il 1927. E’ quindi il più antico tra i bacini idrici silani e, come gli altri, è stato pensato per fornire elettricità alle zone vicine ed irrigare i tanti campi che sorgono lungo le sue rive.

Lago Ampollino

La sua particolare posizione geografica fa del Lago Ampollino una sorta di anello di congiunzione tra le province calabresi di Cosenza, Crotone e Catanzaro. Ricchissima è poi la flora ittica che qui trova il suo habitat naturale; una storia curiosa vorrebbe addirittura che in queste acque si nascondesse un grosso mostro marino che qualcuno giura di aver avvistato nel 2005.

Più tangibili, almeno per il momento, sembrano le testimonianze di un ricco passato ancora vivo sulle rive del Lago Ampollino: qui infatti si sarebbero insediate popolazioni greche e romane di cui si rintracciano ancora alcune preziose testimonianze archeologiche ed architettoniche.

Lago Arvo

Questo lago artificiale cosentino è secondo per grandezza soltanto al Cecita e, attraverso una sorta di sottopassaggio, è unito al vicino Ampollino. Ancora una volta nato per alimentare l’industria idroelettrica, i lavori per la realizzazione del Lago Arvo si protrassero dal 1927 al 1931.

Le sue grandi dimensioni ne fanno, unico tra i laghi della Sila, un perfetto scenario per allenamenti e gare di canottaggio (non è che sia proprio un caso l’imminente realizzazione in quest’area del Centro Olimpico di canottaggio).

La ricchissima fauna ittica si accompagna ad un vicino boschetto di larici creando un paesaggio particolarmente piacevole. Anche in questo caso gli archeologi hanno trovato tracce di insediamenti umani esistenti a partire già dal Neolitico.

Lago Passante

Il laghetto artificiale di Passante fa parte della città di Catanzaro. I proprietari del villaggio Mancuso, un piccolo resort nascosto nei boschetti della Sila Piccola, hanno sfruttato la sua presenza per attirare un gran numero di turisti.

Gli esercenti non hanno poi fatto una mossa così azzardata se si pensa che ad oggi, per quanto artificiale, il Lago Passante troneggia nel bel mezzo del Parco Nazionale della Sila.